La riforma del mercato dell’energia, prevista per il 2023, comporterà l’uscita dal Canone RAI dalla bolletta elettrica: le richieste UE e le anticipazioni.
Il Canone RAI resta in bolletta per un altro anno, ma dal 2023 tornerà ad essere un’imposta gestita in autonomia, slegata dall’utenza per il servizio di fornitura elettrica. Il punto è che non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, né ai consumatori di pagare nella stessa per un diverso servizio.
Bollette Energia: nuovi costi e regole
Si tratta di raccomandazioni UE fornite a margine dell’approvazione del PNRR italiano, in base alle quali le misure di accompagnamento, per garantire la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell’elettricità, entreranno in vigore al più tardi il 31 dicembre 2022.
Il riferimento è alla riforma del mercato dell’energia, che nel 2023 prevede un nuovo step nel percorso di liberalizzazione dei servizi. In pratica, il passaggio dal mercato tutelato a quello libero è slittato di un anno rispetto al calendario originario, che segnava per il 2022 tale migrazione.
Bolletta Energetica: Mercato Libero vs. Maggior Tutela
Il mercato tutelato (luce e gas) controllato dall’autorità ARERA prevede che il prezzo delle offerte sia controllato dallo Stato per evitare speculazioni. Il mercato libero si ispira ai principi della concorrenza di mercato, con i relativi rischi ma anche i relativi vantaggi.
Canone Rai: guida all’esenzione, scadenza domande
Il Canone RAI per la TV di Stato costa 90 euro all’anno, ad oggi versati nella misura di 9 euro al mese per 10 mesi assieme ai costi della bolletta elettrica per le famiglie titolari di un’utenza elettrica residenziale. Secondo la Commissione Europea, il Canone RAI così riscosso penalizza le bollette dell’energia, che diventano più care del dovuto impedendo ai consumatori di gestire in un diverso modo il pagamento dell’imposta per la TV di Stato.